In questi giorni abbiamo letto ed ascoltato ogni tipo di ricordo in merito alla vita professionale di Maurizio Costanzo, noto conduttore tv e giornalista. Pilastro della televisione italiana da oltre 50 anni, Costanzo lascia il pubblico italiano privo di un giornalismo televisivo sagace, sempre educato, ma ficcante, moderno e tradizionale al tempo stesso, vivo, allegro e riflessivo.
Tutto questo lo troviamo nei 40 anni del “Maurizio Costanzo Show” andato in onda dal Teatro Parioli in Roma sulle reti Mediaset dal 1982 al 2022. Il talk show ideato e condotto da Costanzo era un grande salotto in cui vari ospiti discutevano del tema della puntata; celebri le serate dedicate alla lotta mafia alle quali partecipò anche il giudice Falcone.
Era un intrattenitore nato Maurizio Costanzo, capace di mettere qualsiasi intervistato a proprio agio, pur mantenendo il controllo del programma. Gli ospiti erano variegati: scrittori, politici, attori, cantanti, premi Nobel, artisti, nuovi volti della tv ed anche gente comune.
Uno dei tanti format adottati per il programma era “Uno contro tutti” che consisteva nell’avere un solo ospite in palcoscenico, il quale doveva rispondere alle domande di vari giornalisti o personaggi affini alla propria area artistico-professionale.
Proprio all’interno della cornice di Uno contro tutti Maurizio Costanzo invitò per ben due volte (1994 e 1995) Carmelo Bene e i beniani di tutta Italia devono molto a questa intuizione del conduttore.
Carmelo Bene “macchina attoriale”, drammaturgo, regista teatrale e cinematografico, scrittore e poeta, senza alcun dubbio un unicum nel panorama culturale italiano del ‘900 e non solo.
Le due ospitate di CB da Costanzo sono state dei veri e propri eventi, tennero gli italiani incollati alla tv fino a tarda notte senza saper con certezza cosa stessero guardando. Il non-pensiero di CB era estasi pura e Costanzo lo sapeva bene, infatti lasciava che le parole dell’attore scorressero senza freni e senza tempi televisivi. Le uniche interruzioni sono i consigli per gli acquisti, “ve li sconsiglio!” suggerisce CB, per poi chiudere un’iperbole meravigliosa “ma sì, fate come volete. tanto non acquistate, siete acquistati! Acquistate un cazzo!”.
Bene non andava volentieri in televisione e ancor meno volentieri si faceva intervistare nel piccolo schermo. Andava però con piacere da Maurizio Costanzo, probabilmente perché il conduttore l’aveva compreso; Costanzo aveva capito che Bene doveva esser lasciato libero, libero di non-dire, di non-rispondere, di non-fare tv. Era un mix perfetto ed una coppia televisiva che funzionò oltre ogni aspettativa tant’è che le due puntate del Costanzo Show sono viste ancora oggi su youtube da migliaia di utenti .
1994 Maurizio Costanzo Show, CB è seduto su una sedia e fuma una sigaretta avanguardista “senza tabacco”, dice Costanzo; “fumo il nulla” replica CB, come “nessuno contro tutti”. E così ha inizio la prima delle due battaglie per la decostruzione del format tv.
Partono le domande degli opinionisti seduti in prima fila e ad uno ad uno cadono sotto l’assuefazione delle arringhe di CB; queste sue non-risposte al primo ascolto paiono senza logica, senza capo né coda, senza un pensiero. Appaiono così perché sono così alle orecchie dei più, mentre se si prova ad immergersi nella sua voce e nel suo mondo ne rimaniamo completamente rapiti.
- Carmelo Bene pubblica “Opere. Autografia di un ritratto” per la Bompiani, anzi entra direttamente nella collana dei Classici Bompiani. Bene quindi si presenta al Costanzo Show come “eternamente vivo” , a differenza del conduttore e della platea che egli definisce “zombie”, morti viventi. Durante questa puntata CB gioca molto sul suo essere “un classico” tant’è che sottolinea il fatto che essendo un classico è un caso folle del destino che il pubblico possa porgli delle domande , essendo lui un classico vivente.
“potreste far delle domande a Dante? No”. Sentenzia.
Il punto più alto della puntata del 1995 si raggiunge quando lo scrittore Sandro Veronesi chiede a Bene di descrivere la differenza fra “atto” e “azione”. All’interno di questa riflessione c’è tutto Carmelo Bene, ci sono le sue ricerche introspettive, le sue analisi teatrali, c’è il suo essere anti-storicista, c’è il nulla del teatro e del cinema.
Queste due puntate sono decostruzione televisiva nella maniera in cui l’ospite non è più ospite perché su quella sedia al centro del palcoscenico non c’è nessuno, il conduttore scompare e diventa quasi un arredo scenico, il pubblico non è più pubblico e il tempo non esiste. Un evento televisivo storico che di televisivo non ha niente ed il merito di tutto questo va alla lungimiranza di Maurizio Costanzo.
Qui di seguito riporto alcune frasi dette da CB durante queste apparizioni tv:
“in teologia si danno solo domande e non risposte” oppure “lei non può parlare di Dio con Dio, vada!” , o ancora, forse la più celebre “parli con Heidegger e vada a fare in culo!”
E badate Bene, questa non è tv-spazzatura, questo non è trash, non è mero battibecco, non è un litigio alla Sgarbi-Mughini (benché apprezzabilissimo), questo è la dimostrazione di come si possa non fare tv all’interno della tv, commercio senza commerciare, esserci senza esserci.
Questi i link di YouTube nei quali potete trovare le due puntate in versione integrale.
A Maurizio Costanzo va il mio grazie da per sempre per avermi regalato l’eternità di un classico su Canale 5.
I funerali di Maurizio Costanzo si terranno oggi pomeriggio alle 15 presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del popolo a Roma.
Alice Gigliotti