LECCE – Continuano i tagli all’erogazione dell’acqua potabile nei condominii Arca Sud della 167. Nelle ultime 48 ore sono state due le palazzine interessate dalla questione, in Piazzale Siena, ieri, e in Piazzale Genova, l’altro ieri.
La storia è sempre la stessa: non tutte le famiglie pagano regolarmente la propria quota parte di bolletta e l’AQP taglia l’acqua a tutti, comprese le famiglie che invece le bollette le pagano e non senza sacrifici. In Piazzale Siena, ad esempio, su 24 famiglie, solo 5 risultano morose, ma il servizio viene sospeso ugualmente a tutti.
Arca Sud, ai sensi della Legge Regionale n.54 del 1984, dovrebbe farsi carico delle quote inevase degli inquilini morosi. Così come ha fatto fino al 2012. Ma ciò non accade più. Dal 2013, infatti, l’ente ha deciso di non assolvere più a questo obbligo, ignorando le richieste di inquilini e amministratori.
“Con questi ultimi tagli dell‘acqua potabile ai danni di queste 2 altre palazzine i signori di Arca Sud, dell’AQP e della Regione Puglia hanno confermato la loro indole – commenta l’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido – hanno chiaramente messo in evidenza che a loro, del prossimo non importa nulla.
Eppure è stato segnalato più volte che molti degli inquilini delle case popolari leccesi sono persone che nella vita non hanno sempre avuto la strada in discesa. La maggior parte degli inquilini di Piazzale Siena, per esempio, sono anziani, molti dei quali costretti a letto, diversamente abili con esigenze particolari e famiglie con bambini che la mattino devono andare a scuola. Inaccettabile il comportamento dell’ex Istituto Autonomo Case Popolari ma vergognosi anche i metodi dell’AQP. E, da ultimo, ma non per questo meno grave, anche l’atteggiamento del Presidente Emiliano.
Sono entrambi enti regionali. Per quale motivo il capo del governo regionale non interviene in difesa di queste persone. Perché l’AQP non si rifà su Arca Sud anziché creare disagi così penalizzanti per persone che hanno già diversi problemi con cui convivere quotidianamente? È vergognoso. Non trovo altre parole. Eppure esistono soluzioni tecniche già adottate in condominii leccesi e, soprattutto, in provincia.
Mi riferisco ai contatori elettronici cosiddetti intelligenti, i quali permettono al limitazione dell’erogazione solo alle utenze morose. Una limitazione in termini di litri giornalieri che garantirebbe almeno di poter usufruire dell’acqua potabile per le esigenze basilari. Ho saputo che alcuni condomini che a proprie spese, su iniziativa delle varie assemblee condominiali, hanno già provveduto a dotarsene e hanno risolto il problema. Ora mi chiedo, come mai questa soluzione non è stata ancora adottata d’ufficio per tutti?”.