Ha meno di 10 anni una bimba della provincia di Lecce che avrebbe subito abusi sessuali dal padre e da un suo dipendente di origini indiane. Le violenze si sarebbero verificate nel maneggio di proprietà del genitore.
A fare la triste scoperta, la madre della piccola che non capiva perché la bimba non volesse più andare a trovare il papà. Inizialmente la minore le avrebbe raccontato che l’orco era il dipendente indiano, che da anni lavorava nel maneggio. L’uomo l’avrebbe costretta a subire “cose brutte”: atti sessuali e palpeggiamenti. La donna spaventata subito si sarebbe recata dal marito che però, almeno secondo quanto ha riportato agli inquirenti, non avrebbe avuto una reazione proporzionata ai fatti raccontati dalla piccola. Solo dopo la bimba, di soli 8 anni, avrebbe riferito alla madre che a compiere quelle “cose brutte”sarebbe stato anche chi avrebbe dovuto proteggerla: proprio il suo papà.
Questo è solo il racconto della bambina.
Per accertare la verità il sostituto procuratore Stefania Mininni ha aperto un fascicolo: iscritti sul registro degli indagati risultano il genitore, assistito dall’avvocato Savino Vantaggiato e il suo dipendete, rappresentato invece dall’avvocato Pinuccio Milli. Per entrambi la procura ha ipotizzato l’accusa di violenza sessuale su minore.
In mattinata il gip Vincenzo Brancato, in sede di incidente probatorio, ha conferito l’incarico alla psicologa Adriana Romano che dovrà accertare la capacità di testimoniare della piccola e l’attendibilità dei fatti narrati. Un incidente probatorio rinviato ad oggi dopo che il pm procedente si è reso conto che il dipendente inizialmente indagato fosse diverso rispetto a quello indicato dalla piccola.
Le due presunte parti offese, madre e bambina, sono assistite dall’avvocato Luigi Covella.
La prossima udienza si terrà il 30 marzo.