Rapina impropria è l’accusa cha ha fatto scattare le manette ai polsi di Antonio Valzano, 58enne surbino ,e una denuncia per G.P., un suo complice cinquantenne.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri questo pomeriggio hanno scelto di “visitare” un podere che sitrova a Trepuzzi in contrada “San Luca”; non immaginando, però, che di lì a poco sarebbero caduti nella rete dei militari della Stazione CC Trepuzzi. Intorno a mezzogiorno i due erano giunti sul posto con un furgone di proprietà dello stesso Valzano e lì avevano cominciato a rovistare, riuscendo a sottrarre materiale custodito in un casupola adibita a magazzino. Non avevano però previsto che il proprietario del fondo si presentasse lì per una giornata da dedicare alla cura degli alberi e li sorprendesse nel bel mezzo della loro azione. L’uomo, un settantacinquenne di Trepuzzi che in quel momento era accompagnato dal proprio figlio, capita la situazione non ci ha pensato un secondo di più a reagire e si è lanciato verso i delinquenti, riuscendo a bloccare per qualche istante proprio il Valzano. La presa non ha resistito a lungo agli strattoni del surbino che, vinta la sorpresa, è riuscito a divincolarsi e a rimettersi alla guida del proprio furgone insieme al complice. Di qui la fuga rocambolesca, durante la quale hanno rischiato di investire il derubato che si era posto sulla strada di accesso per bloccare la marcia del veicolo. L’immediato allarme ha però permesso ai Carabinieri della Stazione di Trepuzzi di intervenire rapidamente sul luogo e di raccogliere tutti gli elementi utili all’identificazione dei due uomini. È dunque iniziata una battuta di ricerche estese in tutta l’area circostante, durata oltre un’ora e spintasi sin dentro l’abitato di Surbo. E proprio nelle strade di campagna che si diramano nella periferia di quella città è stato infine intercettato il furgone: a bordo, ancora i due malfattori e la refurtiva, che è stata poi restituita al proprietario. Ai polsi di VALZANO sono scattate le manette per rapina impropria (l’aver egli usato violenza per assicurarsi la fuga dopo la sottrazione di beni), che gli è valsa la restrizione agli arresti domiciliari su disposizione del dott. Capoccia, P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce. Per G.P., al momento, sono invece stati rilevati gli estremi per una denuncia in stato di libertà, sempre per lo stesso reato. Entrambi dovranno poi rispondere di possesso ingiustificato di grimaldelli