Avrebbe falsamente dichiarato presso l’istituto nazionale di previdenza sociale di avere assunto alle proprie dipendenze diversi lavoratori dal 2005 al 2007 e con l’accusa di truffa aggravata Anna Luigia Colona, 47enne, di Casarano, è stata rinviata a giudizio dal gip Carlo Cazzella così come richiesto dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta.
Il processo si aprirà il prossimo 14 novembre davanti al giudice del Tribunale di Casarano. Le indagini scattarono sulla scorta di un controllo compiuto alla fine del 3008 dall’Ispettorato del Lavoro all’interno dell’azienda e venne accertata una serie di irregolarità e la Procura, nella persona del pm Giovanni Gagliotta, aprì un fascicolo d’indagine. La Colona, così come si legge nel capo d’imputazione, “nella sua qualità di titolare di una ditta individuale avrebbe dichiarato di aver assunto alle proprie dipendenze 33 lavoratori subordinati per l’anno 2005 per 1574 giornate, 37 lavoratori nell’anno 2006 per complessive 1567 giornate, 31 lavoratori nel 2007 per complessive 1764 giornate lavorative”. In tal modo i dipendenti si sarebbero costituiti la propria posizione previdenziale e l’imprenditrice, secondo l’accusa, avrebbe impiegato soltanto una minima parte dei dipendenti dichiarati. In tal modo, l’Ente avrebbe liquidato circa 125 mila euro per indennità di disoccupazione e 18 mila euro di indennità per malattia indebita per gli anni che vanno dal 2005 al 2007. Nel corso dell’indagine, la posizione di tutti i lavoratori indagati con l’accusa di truffa è stata archiviata e l’Inps ha revocato loro la disoccupazione. Tale provvedimento, però, è stato impugnato e i lavoratori hanno presentato ricorso dinanzi al Giudice del Lavoro. Nell’ambito della stessa indagine, c’è stata già una prima condanna a carico del marito della Colona, Franco Cocola, 59 anni, di Ruffano, anch’egli nel ruolo di titolare della ditta e sempre con l’accusa di truffa aggravata. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Gennaccari, lo scorso 21 maggio ha patteggiato la pena a sei mesi di reclusione.