”Quelle di Napolitano sono parole che avrei sottoscritto, se dall’altra parte della barricata ci fosse stato Aldo Moro e una ‘balena bianca’, invece dall’altra parte c’è il Caimano e tutta intera l’implosione del sistema dei partiti e di una irrefrenabile spirale corruttiva che ha divorato la credibilita’ politica”. Cosi’, intervistato da Repubblica, il leader di Sel Nichi Vendola dice ‘no’ al ”governissimo” perche’, spiega, ”vince Berlusconi trovando forse la salvezza”.
Non e’ detto comunque che col Pd sara’ rottura: ”Voglio capire che cosa accadra’ in quel partito – sottolinea Vendola. – Quanto e’ avvenuto e’ molto oltre la letteratura del parricidio. Costruire l’agguato a Prodi e’ stato un atto di suprema e selvaggia irresponsabilita’. Non c’e’ bisogno di un’agenzia investigativa per cercare di tracciare l’identikit degli autori del delitto”. Sono, a suo avviso, ”gli stessi che hanno reagito con durezza all’ipotesi di elezioni anticipate nel momento del tonfo clamoroso del governo Berlusconi, che hanno mal sopportato l’alleanza di ‘Italia Bene comune’. Sono quelli che hanno celebrato tutti i congressi del Pci e qualcuno della Dc, mentre il Pd doveva decidere se essere carne o pesce”. I parlamentari di Sel, prosegue Vendola, sono stati ”i piu’ leali verso il centrosinistra alternativo al centrodestra; leali verso una persona perbene e sfortunata come Bersani”. ”Ci sono interlocutori preziosi tra i Democratici, penso a Barca – aggiunge il leader di Sel. – Pero’ mai lavorato sull’ ipotesi di mordere ai fianchi il Pd e di reclutare eventuali profughi o fuggiaschi”. Con Renzi, precisa, discutera’ per capire ”se nel suo vocabolario c’e’ posto per la giustizia sociale”, mentre i 5Stelle, ”dovranno interrogarsi sull’accaduto”.