SQUINZANO – Avrebbero dovuto sfamare tante famiglie in difficoltà: genitori con più di tre figli, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, ma anche tante persone, senza lavoro e senza casa, che vivono grandi difficoltà. Chili e chili di pasta e generi alimentari vari, invece, sono finiti nelle campagne vicine al cimitero, in zona Faraschita, sulla strada che collega Squinzano a San Pietro Vernotico. Un vero sfregio alla miseria, uno scandalo che ripugna alla coscienza collettiva. Ecco come viene sprecata una parte degli aiuti prevista dal regolamento Ue 543/11: prodotti destinati alla distribuzione gratuita, come si legge nelle etichette fotografate. Sono stati abbandonati nelle campagne quasi 100 chili di pasta: quelli rimasti, però, perché sembra che se ne siano portata via un bel po’ molte persone che si sono trovate a passare da quella strada. Sì, perché tutta quella pasta scadrà nel 2018.
Cosa c’è dietro questo abbandono di chili di pasta e kiwi, ce lo spiegheranno i carabinieri e la forestale, prontamente allertati dall’attivista Paolo Caliandro, ma la cosa certa è che non si tratta del primo episodio. Qualche tempo fa è toccata la stessa fine a quintali di arance. La cosa assurda è che chi li ha abbandonati lì, non si è preoccupato nemmeno di togliere le etichette, che segnalano l’origine. I kiwi marci, la pasta e le cassette di legno sono diventati una discarica a cielo aperto: tutto quello che avrebbe dovuto sfamare tante famiglie ora è un rifiuto che le autorità sequestreranno come prova di un reato. Sono stati allertati prima la polizia municipale, poi il Noe e la forestale. Per fortuna esistono ancora cittadini non indifferenti a questa inciviltà e mancanza di rispetto verso i più bisognosi: c’è gente che ci mette la faccia e che denuncia. Tutti questi prodotti alimentari forse erano destinati ai depositi di Squinzano, diretti alle famiglie meno abbienti, ma troppo spesso, per ragioni da chiarire, finiscono nelle campagne, in discariche abusive. Le forze dell’ordine si sono attivate per bloccare questa anomalia che fa rabbia e che indigna tutta la comunità.
Gaetano Gorgoni
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