LECCE – Il giorno dopo il referendum abrogativo dove è stato concesso alle multinazionali di estrarre petrolio dai nostri fondali senza alcun termine di concessione; le nostre coste rischiano di essere messe all’asta addirittura anticipando le richieste dell’Unione Europea.
Renzi continua a voltare le spalle ai cittadini e a fare gli interessi delle lobby a cui il suo governo è legato.
La notizia secondo la quale il Governo Renzi starebbe addirittura anticipando l’Unione Europea con la formulazione di un disegno di legge che prevede l’asta per le nostre coste, è trapelata all’interno del SIB (Sindacato Italiano Balneari).
“Il Governo Renzi, mentre cospirava contro il raggiungimento del quorum durante lo svolgimento del Referendum sulle trivelle – spiega Pierpaolo Signore coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia AN – già preparava un altro colpo basso ai cittadini, che da qualche anno, lottando contro la crisi hanno puntato sul turismo balneare vincendo la sfida e dando alla ‘Italia, e quindi anche alla Puglia e al Salento, servizi che hanno fatto crescere la nostra economia e la domanda di turismo. Naturalmente – Continua Signore – se la notizia arrivata dal Sib fosse confermata, e abbiamo motivo di credere che lo sarà, ci auguriamo che il Governo faccia un passo indietro e non regali le nostre coste allo sceicco di turno, perché di questo si tratterebbe: di continuare a sostenere i poteri forti a scapito dei cittadini che con impegno, tenacia e coraggio hanno messo su piccole e medie imprese lungo le nostre coste”
Secondo quanto si è appreso, infatti, si preannuncia l’ipotesi che le concessioni demaniali marittime vengano assegnate attraverso un’asta pubblica, mettendo quindi in pratica tutte le direttive penalizzanti dell’Unione Europea.
Le nostre coste potrebbero perciò essere assegnate a chi offre di più. Un’ipotesi che Spagna e Portogallo hanno già respinto, concedendo proroghe pluridecennali.
In 8.000 mila chilometri di costa – conclude Signore – sono circa 30mila le imprese concessionarie di litorale in Italia. Piccole e medie imprese alle quali dopo anni di lavoro non sarà riconosciuto alcun diritto, ma saranno chiamate a partecipare ad un’asta nella quale probabilmente non potranno competere. Ma di questo, pare che al Governo Renzi non importi, quel che conta per Renzi è avere dei cittadini non più sovrani ma sudditi, a cui chiedere all’occorrenza anche di non andare a votare”.