F.Oli.
LECCE – Si chiude con un’assoluzione il processo a carico di G.B., dirigente medico di Lecce, di 43 anni, finito sul banco degli imputati per una presunta falsa perizia di sordità. La parola fine è stata sancita dai giudici della prima sezione penale che si sono allineati con la richiesta del pubblico ministero di udienza Stefania Mininni. L’imputato rispondeva delle accuse di abuso d’ufficio e falsa perizia. Sul verdetto di assoluzione ha inciso una consulenza tecnica disposta dal collegio che avrebbe evidenziato un margine di discrezionalità del medico.
L’indagine ha fatto luce su un incarico affidato al professionista come consulente tecnico del Tribunale di Lecce relativo ad una relazione per stabilire se una donna fosse nelle condizioni di essere dichiarata sorda e beneficiare così della pensione. Dopo un primo parere contrario, la donna aveva presentato appello e il Tribunale aveva disposto una consulenza d’ufficio. G.B. si sarebbe avvalso di interi passaggi di una relazione redatta dal padre medico in qualità di consulente di parte della richiedente recando in tal modo “un ingiusto vantaggio patrimoniale” in favore della donna ed esprimendo un parere mendace dopo un primo giudizio espresso dai consulenti nominati nel giudizio di primo grado.
Sulla base di testimonianze, riscontri e accertamenti il pm stesso ha poi chiesto l’assoluzione così come avanzato dagli avvocati difensori Luigi Rella e Andrea Starace.