di Leonardo Bianchi
PRESICCE-ACQUARICA – A scuola la musica è una forma di comunicazione fondamentale per la crescita degli alunni. Al Comprensivo di Presicce-Acquarica del Capo arriva “MusicainGioco”, un progetto di inclusione sociale innovativo e molto efficace. L’ipotesi di progetto parte dall’idea di sperimentare la didattica reticolare applicata alla musica come mezzo di prevenzione e riscatto sociale e personale. Il progetto è finalizzato a quindi integrare positivamente nel gruppo i soggetti coinvolti in situazione di disagio e/o a rischio di abbandono scolastico, a recuperare e potenziare le competenze e l’autostima, a sviluppare attitudini ed abilità e a favorire le capacità di socializzazione e di cooperazione, a interessare alla musica e “sedurre esteticamente”, grazie alla “bellezza” dell’esecuzione orchestrale e/o corale, resa semplice dal nostro approccio pratico. Sono già scientificamente provato gli effetti benefici della musica nel campo del disagio, del ritardo, dei disturbi dell’attenzione e di tanto altro. Ma la musica è una forma di comunicazione che facilita i processi di integrazione.
La sperimentazione vedrà coinvolti tutti gli alunni della scuola dell’infanzia e le cinque classi della primaria con un modello organizzativo sperimentato da anni nelle scuole pugliesi dall’Associazione MusicaInGioco e nell’istituto comprensivo di Campolongo maggiore, nucleo del sistema di cori e orchestra infantili e giovanili in Italia, con l’utilizzo della didattica reticolare.
La didattica reticolare è sperimentata da sette anni, con ottimi risultati, nelle scuole pugliesi da MusicaInGioco, associazione individuata nell’ambito del progetto europeo Urbact, unica in Italia, come buona pratica musicale per il sociale (http://urbact.eu/music-n-play) e riferimento didattico del progetto “armonie per la salute a scuola”, incluso nel piano strategico regionale per la salute a scuola della regione Puglia.
In pratica nelle scuole di Acquarica e Presicce si implementeranno due aule ad uso esclusivo della musica corale e orchestrale con attrezzature multimediali e strumenti residenti. Tutti i bambini delle scuole faranno musica pratica corale e/o orchestrale due ore a settimana secondo i riferimenti pedagogici reticolari, interagendo in modo trasversale con body percussion, coralità Kodaly, improvvisazione idiomatica e non, lettura musicale, ascolto guidato, visione di video, concertazione corale e orchestrale con l’obiettivo/mezzo pedagogico di creare bellezza, senza lo studio personale che nelle didattiche nordeuropee è stato ridimensionato con risultati egregi.
La nostra orchestra infatti pratica l’inclusione e l’interazione come mezzo di integrazione delle diverse realtà esistenti, senza creare orchestre ghetto ma puntando sulla totale gratuità per avvicinare chi, non disponendo di mezzi economici o avendo problemi di integrazione personale e/o sociale, non potrebbe permettersi studi musicali privati.
Innovatività, qualità pedagogica e inclusione sociale.
Il modello didattico pedagogico innovativo è rappresentato dall’uso della didattica reticolare, sviluppata dal m° Andrea Gargiulo1, docente del Conservatorio di Bari e dell’Unisalento, nella sua applicazione alla musica2. “La nostra proposta didattica, partendo dalla struttura reticolare dell’informazione musicale, ripensa ai concetti teorici e pratici della musica come tasselli interconnessi da trasferire grazie ad una progettazione che sposta la centralità dell’attenzione al modo con cui ogni Studente percepisce ed elabora le informazioni – spiega la dirigente Anna Lena Manca – Partendo, infatti, dagli studi sulla motivazione di Slodoba3, l’insegnamento del preadolescente, che da poco ha definito il proprio io nei confronti del mondo che lo circonda, vive nella lezione di orchestra o di coro un’esperienza motivante sempre nuova dove la performance è nello stesso tempo strumento pedagogico e obiettivo motivante. La lezione, concepita sempre in maniera diversamente trasversale per proposta musicale e tecnica, ha nell’interazione e nella continua novità, la cosiddetta seduzione estetica di cui prima si faceva menzione, l’alleato più prezioso. L’interesse dei ragazzi resta sempre vivo grazie alla diversificazione tra la lettura strumentale, gli esercizi tecnici trasformati in giochi di abilità, l’improvvisazione procedurale non idiomatica, la body percussion, l’orchestra di percussioni, la visione di video, la pratica corale, l’improvvisazione jazz, la conduction, l’ear training e tanto altro”.
Abreu dice: “L’orchestra è una società che pratica per definizione l’interdipendenza, l’orchestra è un’impresa collettiva in cui tutti sono d’accordo nella voglia di affrontare brani sempre più difficili, e questo forma la personalità di ogni ragazzo: previene la droga, previene la violenza, ed è uno strumento insuperabile di sviluppo sociale. La musica opera questo miracolo: costruttivo, seduttivo, creatore, nel bambino e nell’adolescente”. Già dal 2010 l’attività didattica dell’Associazione MusicaInGioco puntava sull’orchestra come fattore sociale aggregante ma anche pedagogicamente strutturato nell’uso della cooperative learning, nel modello teorizzato da Kaye, per lo studio dello strumento, in linea con “la zona di sviluppo prossimale” di Vygotskij. Le lezioni collettive, sia in piccolo gruppo che in orchestra, fornivano stimoli musicali, tecnici e critici in relazione a diversi punti come le tecniche strumentali, il suono, le prassi esecutive e i repertori. La ricercatric
MusicaInGioco è un’associazione che, ispirata a “El Sistema” fondato in Venezuela da A.J. Abreu e federata con il sistema nazionale di orchestre giovanili, dona lezioni e strumenti musicali a bambini e ragazzi prevalentemente in area disagio socio-economico/personale o con disturbi dell’apprendimento, ecc. (DSA, ADHD, sindrome di Asperger, Autismo).
Attualmente, in Puglia, ha dato la possibilità ad oltre 1500 bambini/ragazzi (anche detenuti) di vivere la bellezza della musica e sta sperimentando a livello nazionale la didattica reticolare applicata alla musica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado, come strumento educativo e mezzo di inclusione sociale e personale.
L’ipotesi di progetto parte dall’idea di sperimentare la didattica reticolare applicata alla musica con TUTTI I BAMBINI DELL’INFANZIA E PRIMARIA dell’IC di Acquarica-Presicce, come mezzo di prevenzione e riscatto sociale e personale. Il progetto è finalizzato a quindi integrare positivamente nel gruppo i soggetti coinvolti in situazione di disagio e/o a rischio di abbandono scolastico, a recuperare e potenziare le competenze e l’autostima, a sviluppare attitudini ed abilità e a favorire le capacità di socializzazione e di cooperazione, a interessare alla musica e “sedurre esteticamente”, grazie alla “bellezza” dell’esecuzione orchestrale e/o corale, resa semplice dall’ approccio pratico.