ZOLLINO (Lecce) – Mercoledì 21 marzo 2018, alle ore 19, presso il Palazzo Raho di Zollino, verrà firmato lo statuto del Parco di Comunità del Mago. A firmarlo saranno i sindaci dei comuni di Zollino, Soleto, Corigliano d’Otranto, Sternatia, San Donato di Lecce-Galugnano e San Cesario di Lecce assieme ad oltre 30 tra associazioni e realtà economiche virtuose che operano da anni con dedizione e successo nel Salento.
Proprio nel benaugurale primo giorno di primavera verrà posta l’importante pietra miliare con la firma dello statuto che porterà a concretizzazione la visione, sorta “dal basso”, di tutela racchiusa nell’idea-progetto “Parco di Comunità del Mago” propugnata da tantissimi cittadini e già accolta positivamente dalla Regione Puglia in occasione dell’elaborazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
Che non sia semplicemente un’associazione con intenti tradizionali – si legge nel comunicato – traspare bene sin dalla lettura dello statuto e, soprattutto, dalle sue finalità. Infatti nell’elenco degli obiettivi statutari emerge prepotente la volontà di voltare pagina rispetto una logora e infelice cattiva concezione del bene territorio esposto e soggetto al mero sfruttare senza speranza, un territorio che si voleva sempliciare quale anonimo e privo di ogni interesse verso cui l’unica iniziativa praticabile non fosse quella della sua svendita, dissipazione e consumo, della depauperazione, e dello stravolgimento fino a giungere a cancellarne proprio i suoi tratti più distintivi e preziosi, che per cattiva volontà non si volevano analizzare e vedere.
Ci son voluti anni e anni di dibattiti pubblici, di confronti, approfondimenti, analisi, studi sul campo per far emancipare e progredire le convinzioni in certezze scientifiche e le intuizioni in esperienze attive dove associazioni, aziende virtuose ed etiche e comuni con amministrazioni lungimiranti e illuminate hanno potuto dimostrare concretamente attraverso solidi e lusinghieri risultati di aver visto giusto. E proprio spostando l’intervento e l’impegno civico dall’emergenza ambientale e sanitaria a una visione più ampia e complessiva incoraggiati, forti degli esiti positivi sulla difesa del territorio, dei diritti dei cittadini, della sua salubrità e natura si è potuto avviare la difficile, ma proficua, via della tutela e valorizzazione. Imprescindibile e necessaria è stata ed è la partecipazione costante e il coinvolgimento attivo delle comunità e di ogni singolo componente civico vero attore protagonista della rivitalizzazione dei luoghi, delle loro storie e loro custode.
Grazie a questo nuovo entusiasmo tutti insieme si è deciso di non essere più preda delle emergenze ambientali e sanitarie e di intraprendere, invece, un percorso propositivo più coinvolgente, ampio e organico ponendo al centro lo spirito di comunità e il benessere di tutti, future generazioni incluse, quale guida imprescindibile di ogni buona iniziativa scaturita da saggia decisione che abbia a cuore la salvaguardia del Bene Comune.
In virtù dell’avvio verso il Rinascenza della terra salentina fondata sull’amore e sulla conoscenza, la figura cardine e ispiratrice, non a caso, è una figura storica ed emblematica di questi luoghi messer Matteo Tafuri da Soleto, filosofo e dotto della natura protagonista del Rinascimento salentino, allievo di Sergio Stiso da Zollino. La sua persona, e la sua fama, ha viaggiato per tutta l’Europa del tempo e il suo proverbiale eclettismo intellettuale l’ha portato a sondare ogni piega del sapere. La tradizione popolare lo volle associato, per i suoi interessi verso l’alchimia e verso la magia naturale, alla realizzazione della sontuosa guglia di Soleto, che, secondo la leggenda, fu edificata nell’arco di una notte, dal mago di Soleto, che fece ricorso della sua arte magica per evocare creature fantastiche e oniriche sottoposte ai suoi ordini e oggi alcune pietrificate sulla torre fanno bella mostra di sé.
E proprio di magia trasuda l’arte presente su palazzi, chiese, monumenti e nei vicoli del cuore del Salento e le sue radici affondano in quella natura generosa e affascinante di questi luoghi.
Paesaggi intensi e magnifici fatti di skyline unici, natura che sin dalle viscere della terra offre risorse vitali e preziosissime, al contempo, fragilissime quali l’acqua, essenziale alla vita. E come non pensare alla magia al cospetto dei patriarchi verdi quali gli ulivi monumentali, millenari, che si materializzano agli occhi dell’osservatore sognatore e attento, figure fito, zoo e antropomorfe di cui il bosco degli ulivi e piante fanno bella mostra nello storico uliveto millenario, qui presente, conosciuto e menzionato già da Antonio De Ferraris, il Galateo, nel suo De Situ Japigiae?
E grazie alla ricca naturalità dei luoghi sono nate sin dal tempo dei messapi le più raffinate e ingegnose tradizioni artigiane e contadine, tradizioni che per secoli hanno vissuto in armonia con questi territori sapendono custodire ogni loro elemento naturale e culturale, arricchendo quei paesaggi rurali che sin dai primi uomini megalitici, e ancor prima, hanno saputo lasciare traccia della loro presenza permettendo di goderne e giovarne a chi venne dopo di loro. Di questa lezione di sapienza e rispetto, vero, è costituito il giacimento culturale, umano, di inclusione, di rispetto e di conoscenza che questi luoghi unici offrono ed il percorso intrapreso da tanti donne e uomini del Salento consolidato tramite l’associazione del Parco di Comunità del Mago ne vogliono e ne faranno tesoro con tutto l’amore che hanno.