CAVALLINO (LECCE) – Lo abbiamo detto più volte, dove non arriva il pubblico, con le sue chilometriche liste d’attesa per risonanze e Tac, arriva in soccorso il privato in convenzione. Le grandi strutture private in possesso di quelle che la legge definisce “grandi macchine” sono un enorme supporto per la sanità pubblica: svolgono un servizio pubblico garantendo l’esame attraverso il pagamento del ticket. Da Bari, però, arrivano brutte indiscrezioni: le solite sforbiciate senza guardare al caso concreto. Nonostante siano poche le aziende che si sono sforzate in questi anni per mantenere lo standard qualitativo dei grandi centri del nord, non verrebbero premiate premiate. Il nuovo progetto regionale avrebbe approvato griglie che penalizzano le grandi strutture, dalle voci che circolano in questi giorni, cioè quelle che investono di più in nuove tecnologie, offrendo presidi sanitari all’avanguardia a pochi passi da casa. Anche nel Poliambulatorio Calabrese è scattato l’allarme. Si temono i soliti tagli a vantaggio di piccole strutture che hanno poco a che spartire con i livelli delle grandi.
Naturalmente, pazienti e operatori si augurano che queste restino solo intenzioni non messe in pratica. Si tratterebbe di tagli che potrebbero far saltare posti di lavoro e mettere in seria difficoltà proprio chi aveva avuto un atteggiamento virtuoso. Negli anni scorsi tutte le ore in più di apertura venivano valorizzate, perché si smaltivano le liste d’attesa del pubblico più velocemente, ora invece potrebbero essere pagate molte meno ore di straordinario per fare esami nelle strutture private. Intanto, dal Poliambulatorio Calabrese arriva una comunicazione di servizio: dalle 8 alle ore 16 di oggi chi si occupa della fornitura dell’energia ha staccato la luce a causa di lavori programmati che devono essere fatti sulla rete elettrica. Il Centro di Maria Luisa e Ruggiero Calabrese ha preferito non fermarsi: ha garantito continuità di esami e cure ai propri pazienti, anche se si trattava di poche ore. Ci sono pazienti oncologici o affetti da malattie neuroinfiammatorie che non possono aspettare. In sostituzione della corrente del fornitore ordinario sono stati montati due gruppi di continuità: quello già di proprietà Calabrese e un altro. Tutto per salvaguardare il rapporto di fiducia con la Regione Puglia, garantendo le convenzioni: ci sono ben due macchinari in campo. Avrà le stesse accortezze il pubblico nei confronti di tanti pazienti e lavoratori che orbitano nelle grandi strutture private (le uniche in grado di dare risposte adeguate e al passo con i progressi tecnologici in campo diagnostico)?