NARDÒ – Il presidente Salvatore Donadei dà la carica al Nardò calcio: bisogna proseguire nella gloriosa storia calcistica, nonostante qualche passo indietro da parte di qualcuno. “Fin da bambino, la passione per il nostro colore, il Granata, mi ha fatto vivere con grande entusiasmo tutte le partite allo stadio della nostra gloriosa squadra, nel bene e nel male – spiega l’avvocato – Ora che da semplice tifoso ho l’onore di ricoprire anche una carica societaria la passione è rimasta intatta, e al semplice entusiasmo si è aggiunta la volontà di contribuire in maniera concreta alla crescita della squadra, affrontando tutti gli ostacoli e le difficoltà del caso. Purtroppo realizzare questo obbiettivo si è rivelato, fin dal primo giorno, più difficile del previsto a causa di un certo grado di negatività che si respirava a priori da parte di alcune componenti sportive e cittadine e a causa della problematicità a concludere alcune operazioni di mercato non dipendenti dai vertici societari. La storia delle persone è data dai fatti che queste realizzano nella loro vita e di conseguenza restano intatti l’impegno e la forza di vincere tutte le sfide che si propongono per portare avanti la nostra squadra con dignità e grinta, due qualità che non devono e non possono mancare in questo percorso di crescita collettiva.
La società da me rappresentata, pur rammaricata per la decisione dell’Amministratore Alessio Antico, al quale rivolgiamo un caloroso abbraccio ed un sentito grazie, ciò nondimeno ne comprende le (nobili) ragioni e le condivide ma, con senso di responsabilità assoluto, e con un atto di dignità – quella vera e non quella violentata e mistificata da taluni quque de populo (e presunta nobiltade) – personale di ciascuno di noi e del grande blasone che NOI, oggi, abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare, salvaguardare e valorizzare, comunica alla città, alla squadra e staff tecnico, a coloro che hanno a cuore in modo disinteressato, incondizionato e sciolti da vincoli purchessia, le sorti dell’A. C. NARDÒ, organi di stampa ed a tutti gli interlocutori, di buona volontà, della società, che essa resta saldamente al suo posto, mantenendo gli impegni presi, sine die. Domenica saremo al nostro posto allo stadio, con le nostre famiglie, io deciderò se sedere in panchina – considerato l’esordio con vittoria col Cerignola -.
Siamo una società forte, che dà rispetto ed al contempo lo pretende, una società che cammina sulle proprie autonome gambe, indipendentemente dalle singole persone fisiche che la compongono, secondo un progetto vero e serio, avviato da Antico ed oggi ben consolidato; il tutto, noncuranti dei fuori-contesto, degli intristiti, degli improvvisati, ed avendo, certo, a cuore, la giusta comprensione, se non il pieno favore, della parte della città responsabile, matura, sportivamente colta ed equilibrata nel discernere la critica dall’insulto gratuito ed il malumore dall’attacco personale. I conti complessivi, come sempre, si faranno a fine stagione”.