LECCE – Un ammanco da mezzo milione di euro nelle casse di sedici condomini. Causato dall’amministratore. Ora finito sotto inchiesta. Di recente Mario Cauzzo, 60 anni, di Lecce, è stato raggiunto da un avviso di chiusa inchiesta. È accusato di appropriazione indebita con una serie di aggravanti. Di aver cagionato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver commesso il fatto con abuso di relazione d’ufficio nella sua qualità di amministratore di condominio. Così come contestato dal pubblico ministero Massimiliano Carducci al termine di un’indagine condotta dagli ufficiali di pg della Guardia di Finanza diretti dal colonnello Francesco Mazzotta.
La somma esatta è di 547mila e 631 euro. Comprende i pagamenti di 17 condomini residenziali tra Lecce, Cavallino e Calimera. Si tratta dei versamenti relativi alle forniture e ai servizi del condominio. E anziché regolare la posizione degli inquilini, l’amministratore avrebbe trattenuto le somme. Condominio per condominio i finanzieri hanno scremato i pagamenti che non sarebbero stati regolarizzati dall’amministratore: Altair, via Zanardelli a Lecce: 37mila e 516 euro; Aurpra, via delle Anime angolo via Maggio a Lecce: 34mila e 500 euro; Don Bosco, via Ugo Foscolo a Lecce: 16mila e 142 euro; Viola, via Monte San Michele a Lecce: 47mila e 859 euro; Venere, via Cavalieri dell’Ordine di Vittorio Veneto a Lecce: 24mila euro; Villino delle Rose, via Ludovico Ariosto a Lecce: 7mila euro; Giardino, via Ciardo a Calimera: 33mila e 270 euro.
Poi ancora: Kenzia, via Pappacoda a Lecce: 21mila e 460 euro; Cedica, via Leuca (rione Castromediano) a Cavallino: 68mila e 924 euro; Dalia, via Quasimodo a Lecce: 68mila e 937 euro; Laura, via Cavalieri dell’ordine di Vittorio Veneto a Lecce: 79mila e 490 euro; San Cirillo, via Benevento a Lecce: 23mila e 498; Degli Antoglietta, via Degli Antoglietta a Lecce: 10mila e 693 euro; Piccolo, via Ussano a Lecce: 6mila e 727 euro; Roma, piazza Italia a Lecce: 15mila e 563 euro; Lombardia-Montello, via Lombardia a Lecce: 52mila e 33 euro.
L’amministratore avrebbe ricevuto i soldi personalmente in contanti oppure con bonifico, assegni o pagamenti elettronici con il pos, il terminale di pagamento della carta di credito, installato presso gli uffici della MC srl di cui Mario Cauzzo era amministratore unico.
Scoperto l’ammanco, i condomini hanno revocato la carica al presunto amministratore infedele. L’indagato, però, avrebbe omesso di consegnare la documentazione al subentrante (con particolare riguardo alle numerose posizioni debitorie) e di fornire un rendiconto. In giornata, difeso dall’avvocato Cristiano Solinas, l’amministratore è comparso davanti agli ufficiali di pg per sottoporsi all’interrogatorio in cui ha cercato di chiarire la propria posizione prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.