LECCE – La diagnosi, quando parliamo di apparato digerente, in diversi casi deve andare oltre il classico esame endoscopico. Nel video di oggi vi spieghiamo perché è così importante approfondire con la diagnostica per immagini. Gastroscopia e colonscopia spesso non sono sufficienti, da sole, a fare diagnosi di una malattia dell’apparato digerente: esami radiologici tradizionali, TC e Risonanza Magnetica sono, in alcuni casi, metodiche complementari e fondamentali per scoprire una serie di alterazioni. Non tutti i radiologi si dedicano agli esami dell’apparato digerente, si tratta di studi fondamentali per svelare anomalie della funzione e per fare una giusta diagnosi, che porta ad individuare la cura più appropriata. Poco adatti sono gli esami endoscopici in alcune circostanze: nello studio, per esempio, pre e post operatorio sugli obesi candidati all’intervento di bendaggio gastrico. Ce lo spiega la dottoressa Maria Luisa Calabrese, radiologa di lungo corso dell’omonimo centro cavallinese.
Lo studio radiologico tradizionale dell’apparato digerente è tutt’altro che superato: ha un ruolo di primo piano nello studio di molte patologie e di condizioni cliniche.
La radiografia dell’apparato digerente serve a monitorare in tempo reale la progressione del mezzo di contrasto radiologico (generalmente solfato di bario) attraverso il canale alimentare permettendo di ottenere informazioni di tipo morfologico e funzionale.
Stiamo parlando, quindi, di un esame personalizzato in base al quesito diagnostico e alle caratteristiche del paziente, che chiarisce tutta una serie di aspetti che spesso nemmeno l’esame endoscopico può evidenziare
Se pensiamo a diverse patologie che non è facile individuare senza l’ausilio di indagini di diagnostica per immagini, il discorso diventa più chiaro: la valutazione di una ernia iatale, complicanze di infiammazioni intestinali croniche, formazioni diverticolari, alterazioni funzionali, stenosi, eventuali dislocazioni o compressioni da parte di formazioni ab-estrinseco, tramiti fistolosi in malattie infiammatorie croniche o tumorale.
La Tc può, per esempio, essere utilizzata come ‘navigazione virtuale’ nello studio del colon (colonscopia virtuale) , non solo quando il paziente non tollera l’esame endoscopico classico che può, in questi casi , diventare persino l’unica indagine possibile, ma è indicata nello screeeng dei tumori colici nelle persone asintomatiche intorno ai 50 anni di età, con rischio medio senza familiarità di primo grado (American Cancer Society).
Oggi la metodica trova anche indicazione nel sospetto di malattia diverticolare, disturbi della evacuazione e disturbi intestinali di vario genere
Altro esempio di indicazione all’esecuzione di un esame radiologico tradizionale del tubo digerente è la valutazione morfologica e funzionale (piu spesso le prime vie digestive esofago, stomaco, duodeno) nello studio pre e post operatorio del bendaggio gastrico negli obesi che decidono di sottoporsi a tale intervento, come ci spiega nell’intervista la responsabile radiologa, titolare insieme al dottor Ruggiero Calabrese, dello storico Centro radiologico di Cavallino.
“L’esame di primo livello per lo studio della mucosa dei vari distretti del tubo digerente resta sempre l’endoscopia che consente di effettuare anche prelievi bioptici.
Ma le indagini di radiologia tradizionale e le metodiche di secondo livello (TC e RM) valutano panoramicamente il tubo digerente e infatti ci vengono richieste, per esempio, in caso di studio post chirurgico di intervento di tubulizzazione gastrica (in pazienti con neoplasie dell esofago distale) o per altre valutazioni dove sono le uniche a dare risposte precise.
La TC è fondamentale metodica anche nella stadiazione del paziente con malattie tumorali dell’apparato digerente e non solo.
La risonanza magnetica, invece, oltre ad essere una metodica ‘ stadiante’ come la TC per lo studio dell’addome , ha un’importantissima funzione per valutare il malattie intestinali croniche e da ‘malassorbimento’ avverte la dottoressa.
La ‘colonscopia virtuale’, con una sonda rettale di piccole dimensioni e il computer che scansiona tutto il transito retto-colico è una metodica TC che consente la ‘navigazione virtuale ‘ del colon in modo incruento, non solo per chi non vuole sopportare una colonscopia tradizionale come abbiamo detto prima.
Nella diagnosi di patologie dell’apparato digerente è fondamentale rivolgersi a centri specializzati, pubblici o privati, che possano affiancare al classico esame endoscopico (che esegue nel nuovo centro ‘ Calabrese’ il dott. Gianluca Rizzo ) l’approfondimento radiologico se e quando necessario.
Chiaramente sono importantissimi anche i macchinari utilizzati e soprattutto la competenza del radiologo e del tecnico di radiologia che devono essere dedicati alla conduzione di tali metodiche.
La buona sanità si ottiene solo fondendo questi elementi, che garantiscono una buona diagnosi e cure personalizzate ed efficaci.