CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Si chiude con un verdetto assolutorio il processo a carico di due medici finiti sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio colposo per la morte della studentessa Elys Andreza De Souza Ferreira, la 19enne di origini brasiliane ma residente a Corigliano d’Otranto deceduta il 13 aprile del 2015 dopo aver contratto la meningite. I giudici della seconda sezione penale (Presidente Stefano Sernia) hanno assolto G.P.T., 63 anni di Zollino, guardia medica a Corigliano all’epoca dei fatti e A.S., di 62, residente a Casarano, medico del 118, da tutte le imputazioni perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Paola Guglielmi, venne avviata con una denuncia presentata dalla madre della ragazza presso gli uffici del Commissariato di Galatina. Nella denuncia la madre della giovane avanzava perplessità sull’operato dei medici, in particolare sui primi soccorsi. La 19enne inizia a stare male il giovedì prima di Pasqua. La giovane accusa un forte stato influenzale. A tarda notte il personale della guardia medica si sarebbe rifiutato di effettuare una visita domiciliare “liquidando” la problematica come un male di stagione che in quei giorni costrinse molti salentini a rimanere a letto.
Nella notte tra giovedì e venerdì la ragazza viene trasportata d’urgenza all’ospedale di Galatina e poi a quello di Scorrano. Gli accertamenti clinici rilevano che la ragazza ha contratto una sepsi da meningicocco di gruppo C. Vista la gravità delle condizioni della giovane paziente, viene disposto il trasferimento d’urgenza al “Vito Fazzi” dove muore il successivo 13 aprile.
Elys avrebbe compiuto 19 anni alcuni mesi dopo. Gli amici l’hanno sempre ricordata come una ragazza solare e piena di vita. I familiari della vittima, la madre e il fratello, si erano costituiti parte civile con l’avvocato Carlo Guido. Il processo, però, sulla scorta delle risultanze dibattimentali ha premiato le tesi del collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Elvira Macretti, Mario Stefanizzi, Matilde Macchitella e Francesco Vergine. Per conoscere il deposito delle motivazioni bisognerà attendere i prossimi tre mesi.