LECCE – Nella Fiamma Tricolore è scoppiata la guerra: due bandiere storiche della destra missina, Adriana Poli Bortone ed Egidio Personè, secondo Giannini sarebbero fuori dal partito (il suo comunicato è stato pubblicato in mattinata) e non avrebbero alcun diritto di utilizzarne il nome. La senatrice pur avendo dichiarato nel 2019 di fare parte della Fiamma Tricolore ha dovuto confluire nel gruppo misto perché da sola non poteva dare vita a un nuovo gruppo, secondo il regolamento. “Leggo che un tal Giannini Massimo, sia stato nominato Coordinatore Regionale della Fiamma Tricolore – scrive Egidio Perdonè, Responsabile Macroarea Sud MSFT – Nei partiti in genere, e nel MSFT in specie, qualsiasi nuovo tesserato attende anni prima di ricevere incarichi dirigenziali. Oggi, individui che dispongono di una tessera, consegnata loro in esclusiva via simbolica la sera precedente, la mattina si svegliano commissari regionali! E questo in barba allo Statuto, agli ideali, alla storia, ed ai martiri della Fiamma!
Occorre di sappia che innanzi al tribunale di Catania pendono due distinte liti: la prima intentata dal Segretario Naziona Attilio Carelli, la seconda vede attore il Presidente del Comitato Centrale, Francesco Condorelli Caff.
Ebbene, chi abbia intrapreso la via della tutela giudiziaria, prima di vestirsi di tuniche che non gli competono, dovrebbe aspettare la decisione del giudice che egli stesso ha adito: le persone serie attendo l’esito dei giudizi; gli arrivisti anelano alla gloria effimera e fugace di un tiepidissimo raggio di luce.
In politica, l’ambizione è una buona e commendevole molla di spinta; ma quando è ambizione mera, non accompagnata da competenze, da sostanza, da meriti, e da provata fede, diventa meschino arrivismo.
E noi, di questi uomini, abbiamo compassione.
Quanto ad Adriana Poli Bottone ed al sottoscritto, vorrei ricordare al modesto Giannini che noi eravamo missini quando lui vestiva con i pantaloncini corti, e missini moriremo!
Serietà, per cortesia!”.