GALATINA (Lecce) – La Corte d’appello ribalta la sentenza di condanna a 4 mesi di reclusione inflitta in primo grado, nell’aprile del 2021, nei confronti del consigliere comunale di Galatina, Giuseppe Spoti, finito sul banco degli imputati per aver offeso la reputazione dell’allora vice sindaco di Galatina, Roberto Forte. I giudici di secondo grado hanno assolto il politico perché il fatto non sussiste accogliendo così le argomentazioni difensive del professore Francesco Vergine e dell’avvocato Michelangelo Gorgoni.
I fatti in questione si sono verificati tra il settembre e l’ottobre del 2014, periodo in cui Roberta Forte ricopriva il ruolo di vicesindaco del Comune di Galatina, guidato dall’amministrazione di Cosimo Montagna. L’esponente socialista Giuseppe Spoti, in quel periodo, si era reso protagonista di alcune esternazioni di critica politica ritenute però troppo sopra le righe. Sulle pagine di facebook e su un sito web di informazione locale, aveva insinuato che l’avvocato Forte, esponente del partito della Rifondazione comunista, durante il suo mandato di vice sindaco “avesse ricoperto doppi incarichi e affidato o favorito incarichi ufficiosi all’amico-fidanzato architetto”.
Tali frasi erano poi state riportate nella denuncia querela che l’allora vice sindaco aveva presentato tramite l’avvocato Donato Mellone. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado si leggeva che “tutte le frasi diffamatorie mosse dall’imputato nei suoi scritti nei confronti della parte civile Forte erano state smentite clamorosamente dalle testimonianze dei numerosi testi ascoltati. Nulla di quanto affermato dall’imputato nei suoi post pubblicati su facebook o sul sito www. galatina 2000 ha trovato positivo riscontro nell’istruttoria”.
La Corte d’Appello, però, ha ribaltato il verdetto e in attesa del deposito delle motivazioni chiude così la querelle politica finita in Tribunale.