Oblio ed utopia del meridionalismo – la questione meridionale di ieri ed oggi. Un convegno a Manduria organizzato dalla Scuola di Filosofia “Giulio Cesare Vanini”

MANDURIA (Taranto) – Si svolgerà questo pomeriggio, alle ore 17:30, presso il circolo cittadino di Manduria, un convegno organizzato dalla scuola di filosofia “Giulio Cesare Vanini”, che ha come oggetto di discussione la questione meridionale di oggi, con uno sguardo al passato. Interverranno rispettivamente i professori: Mimmo Calabi (insegnante presso il liceo classico Duni – Matera), Enzo Caprino (direttore della scuola di filosofia G. C. Vanini – Manduria), Ferdinando Dubla (direttore subaltern studies Italia – Taranto), Gerardo Moccia (docente presso il liceo classico De Sanctis di Manduria). Modera l’incontro Vito d’Armento (docente presso l’università del salento).

Le letture saranno declamate dalla dottoressa Paola Pasanisi. “Il manoscritto sulla questione meridionale, stilato nell’ottobre del 1926 da Gramsci – evidenzia subito nella sua nota stampa Ferdinando Dubla – andò smarrito nei giorni dell’arresto, avvenuto l’8 novembre di quell’anno e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che lo stesso ex deputato del regno d’Italia abbandonò nell’abitazione di via Morgagni.

Il saggio – continua Dubla – fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi dalla rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall’autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi». Agli inizi del manoscritto – sottolinea l’ex docente di filosofia e scienze umane del Vittorino da Feltre di Taranto – nella polemica con i redattori della rivista Quarto Stato, Gramsci riporta, condividendolo nella sostanza, un brano dell’ordine nuovo (numero del 3 gennaio 1920) che riporto di seguito integralmente: «La borghesia settentrionale ha soggiogato l’Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento». Un passo a nostro avviso fondamentale – conclude Dubla  analizzando quest’ultimo aspetto – in quanto rilancia una categoria interpretativa importante per le dinamiche economiche del capitalismo: il colonialismo interno”.