Parcheggi a pagamento nelle periferie, scatta la mobilitazione: Mind raccoglie le firme, mal di pancia anche in maggioranza

LECCE – Il documento programmatico che prevede l’estensione delle strisce blu nelle principali periferie della città ha in allarme gli stessi uomini della maggioranza, soprattutto i protagonisti delle veementi proteste contro la ex amministrazione, quando Salvemini decise di trasformare le strisce bianche davanti all’ospedale “Vito Fazzi” in parcheggi a pagamento. Il documento programmatico Pums (piano urbanistico della mobilità sostenibile), proposto dai tecnici comunali e adottato dalla giunta Poli Bortone, ha provocato molti mal di pancia in maggioranza. In queste ore si discute su come limare il provvedimento. Qualcuno propone anche di concedere che la seconda macchina dei residenti possa essere posteggiata gratuitamente (nell’attuale piano è previsto il pagamento di 140 euro all’anno). Tra l’altro, si cerca di limitare l’invasione delle strisce blu lungo la parte periferica della città. 

C’è chi, intanto, si porta avanti con il lavoro e raccoglie le firme: Alberto Siculella, Presidente di “Mind, Menti Indipendenti”, lancia la petizione popolare contro le nuove strisce blu. La raccolta firme inizia giovedì 17 aprile, in via Taranto nei pressi della Posta e venerdì 18 aprile in via Leuca, nei pressi del Tabacchino Russo, in entrambe le date, dalle 17:30 alle 19:30.

“Il PUMS di sostenibile ha solo i conti per le casse del Comune, non certo per le tasche dei cittadini. In questi anni abbiamo visto introdurre le strisce blu davanti all’ospedale Vito Fazzi, aumentare i costi orari, ora un’altra batosta: 6.000 posti auto gratuiti in strada diventeranno stalli a pagamento, in quartieri già alle prese con dinamiche sociali ed economiche piuttosto complesse.”

Così l’ex candidato Sindaco di Lecce, che continua: “mai da Sindaco avrei inserito nuovi balzelli, avremmo piuttosto rimodulato gli stalli attuali ed esteso il pagamento al piazzale dello stadio dove ci si reca solo per le partite del Lecce. Avremmo inserito le aree di accesso differenziato, e le aree a basse o zero emissioni. Invece, ancora una volta, si pensa di intraprendere la via facile per fare cassa. Per monetizzare noi avremmo iniziato una lotta senza quartiere agli evasori e agli abusivi, recuperando imposte evase, non vessando i cittadini”.