Una recente attività ispettiva effettuata dai Militari della Guardia di Finanza di Porto Cesareo a contrasto del lavoro sommerso, ha consentito di accertare, nei confronti di tre imprese della provincia la posizione illecita di 5 lavoratori che si aggiungono ai 638 lavoratori “in nero” ed ai 219 irregolari scoperti dalle Fiamme Gialle del Provinciale di Lecce nei primi undici mesi del 2010.
Il controllo, operato nei confronti di un’azienda agricola e di due imprese operanti nel settore turistico, ha consentito di individuare 1 lavoratore “irregolare” e 4 lavoratori completamente “in nero”. I cinque soggetti erano intenti a svolgere attività lavorativa, ciascuno in base alle mansioni assegnate loro dal titolare dell’impresa.
Dal riscontro tra quanto rilevato dai Finanzieri nei libri contabili ufficiali e le dichiarazioni rese dagli stessi dipendenti, è stato possibile accertare con assoluta certezza il vincolo di subordinazione esistente tra i lavoratori ed i titolari delle rispettive imprese.
I titolari delle imprese adesso rischiano sanzioni severe. La legge, infatti, prevede, per ogni singolo lavoratore non regolarmente assunto, una sanzione amministrativa che può variare dai 1.500 euro a 12mila euro, 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata più una sanzione civile minima di 3.000 euro, per ogni lavoratore assunto senza comunicazione e senza iscrizione all’INPS, nonché un eventuale provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale da parte degli organi competenti
Il fatto è stato segnalato all’INPS, all’INAIL e alla Direzione Provinciale del Lavoro per l’applicazione delle sanzioni, nonché all’Agenzia delle Entrate per i profili di interesse fiscale.