CARPIGNANO SALENTINO (Lecce) – Sono quindici i medici del reparto di cardiochirurgia del “Vito Fazzi” indagati per la morte di Fabiano Brunetta, il 49enne di Carpignano Salentino, deceduto il 19 marzo scorso dopo un’operazione al cuore. L’accusa ipotizzata dal pubblico ministero Maria Vallefuoco è di omicidio colposo in concorso. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’autopsia che verrà eseguita giovedì dal medico legale di Brindisi Antonio Carusi. Nei giorni scorsi gli uomini della polizia giudiziaria hanno identificato tutti i medici (assistiti d’ufficio dall’avvocato Giovanni Cretì) che hanno tenuto in cura il 49enne durante la degenza in ospedale.
Una denuncia dei familiari ha messo in moto l’inchiesta. Nell’atto sono condensati gli ultimi giorni di vita dell’uomo. Brunetta era finito sotto i ferri il 16 marzo. L’operazione si era resa necessaria per l’applicazione di by-pass aorto coronarici. Dopo l’intervento il paziente è stato trattenuto per ventiquattro ore in terapia intensiva del reparto di cardiochirurgia. Quarantotto ore dopo si è registrato un improvviso peggioramento delle condizioni di salute. Il paziente ha incominciato a manifestare una crisi respiratoria. I medici hanno così disposto un nuovo trasferimento nel reparto di terapia intensiva. Le condizioni, però, non sono migliorate. Il 19 marzo, intorno alle 18, il paziente è morto.
La notizia del decesso di Brunetta ha suscitato cordoglio e commozione a Carpignano. L’uomo era molto conosciuto in paese. Lavorava come operaio nell’oleificio della cooperativa “San Giorgio”. Subito dopo l’autopsia la salma verrà consegnata ai familiari per celebrare i funerali. Brunetta risiedeva in via Bellini. Era spostato con Antonella Misciali e aveva una figlia di 14 anni di nome Carlotta.
Francesco Oliva