SANTA MARIA DI LEUCA (Lecce) – Quattro indagati per la morte dell’operaio Francesco Panzarino deceduto il 25 agosto di un anno fa nel crollo della scuola di Santa Maria di Leuca. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha notificato l’avviso ad Anna Agostinacchio, 47enne di Bitonto, legale rappresentante della “A.R.C. Costruzioni” con sede a Bitonto impresa esecutrice dei lavori; Walter Pennetta, 53, di Taurisano, progettista delle opere; Vincenzo Paolo Bagnato, 41, di Bari, direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza e Leonardo Campa, 40, di Gallipoli, responsabile dei lavori. Le accuse sono di omicidio colposo e inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro. L’operaio, 47enne, originario di Bitonto, era il cognato del titolare. Stava lavorando nella riconversione dell’edificio di scuola elementare a museo del corallo bianco affidata alla ditta barese dal Comune di Castrignano del Capo. I lavori erano iniziati il 3 agosto e si sarebbero dovuti concludere a novembre.
L’operaio salì su un’impalcatura per realizzare delle architravi inserendo putrelle in ferro. Panzarino venne investito dal crollo del muro divisorio e dei due solai morendo poco dopo. Secondo quanto ipotizza la Procura, le strutture prima di una demolizione non sarebbero state rafforzate e nel progetto sarebbero mancati riferimenti alle architravi ed ai necessari sostegni e puntellamenti.
L’autopsia eseguita dal medico legale Alberto Tortorella accertò come il decesso fosse stato causato da un trauma cervicale, una compressione toracica, la frattura di vertebre. L’edificio, invece, finì sotto sequestro nonostante per la riconversione dell’immobile fossero stati finanziati circa 800mila euro. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Dimitri Conte, Maria Antonella De Rubertis, Umberto Leo e Roberto Croce.
Francesco Oliva