CASTRO (Lecce) – Da operaio a prete sotto scorta: don Antonio Coluccia. Sarà don Antonio Coluccia, il prete originario di Specchia nel Salento, più volte minacciato di morte e oggi sottoposto a provvedimento di protezione, a parlare a cittadini e turisti per portare la sua testimonianza nell’ambito della legalità sul territorio nel corso dell’appuntamento fissato presso il Castello Aragonese di Castro dal titolo Territorio e Legalità martedì a partire dalle 21.
Il giovane sacerdote, infatti, ha trasformato la villa confiscata ad un boss della Banda della Magliana, alle porte di Roma, in una casa di accoglienza per poveri che vivono i problemi più disparati. Nel 2000, giovanissimo operaio di un calzaturificio di Tricase, decise di cambiare completamente vita, per seguire l’improvvisa e grande vocazione: donarsi a Dio per aiutare gli ultimi, i sofferenti e gli emarginati. Ha fondato nel 2012 l’opera Don Giustino Onlus, una comunità destinata a coloro che vivono ai margini ed attualmente opera alla periferia di Roma Nord, dove vive da anni. Non ha mai esitato ad aiutare i bisognosi, coinvolgendoli in attività rieducative e mettendo sempre faccia e cuore nella sua missione.
Oggi, dopo essere stato minacciato di morte più volte, è sotto scorta per ragioni di sicurezza, ma va avanti più forte di prima. Altri ospiti illustri, che porteranno la loro testimonianza, sono il Presidente della Corte d’Appello di Lecce Roberto Tanisi, l’avvocato Annagrazia Maraschio, la giornalista Marilù Mastrogiovanni ed il sindacalista Antonio Verardi (Fiadel Lecce). Una serata impegnativa sotto il profilo sociale che sicuramente toccherà gli animi tutti i presenti.