LECCE – Il servizio oBike comincia ad essere utilizzato sempre di più in città: prendi la bici e la lasci dove vuoi per poi riprenderla in qualsiasi altro punto. Il bile-sharing è utilizzato in oltre 40 grandi città del mondo: basta scaricarsi un’app per risolvere il problema del trasporto a breve distanza. Da giugno è arrivato anche a Lecce. Con l’app si individua e si noleggia dal telefonino la bici utilizzando una tecnologia innovativa. Il guaio è che non siamo in uno dei civili Paesi del nord Europa, dove nessuno si sogna di fare il furbo e c’è un concetto più profondo di comunità. Dopo i furti e il vandalismo a Roma, anche a Lecce esplodono i “furbetti del sellino”. Certo, non sarà mai come nella Capitale dove le bici sono state vandalizzate: alcune senza chip persino verniciate e utilizzate come bici private. A Lecce sono stati registrati alcuni casi di furbetti che tolgono il gancio dalla bici, rendendo il sellino inutilizzabile, in modo da riprendersi la stessa bici al ritorno. In redazione sono arrivate le proteste e le foto di alcuni fruitori del servizio.
Insomma, furbate per stare tranquilli e accertarsi che la bici sarà lì quando avranno finito la commissione. Ma lo spirito del servizio è molto diverso: si punta a estenderlo creando una presenza massiccia in ogni angolo della città. L’egoismo, l’ignoranza e l’ottusagine rischiano invece di rendere il servizio poco fruibile.
Garcin