di Julia Pastore
LECCE – Il concerto di Gianna Nannini è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per molti leccesi. Tra lavori e concerti il traffico impazzisce nella zona di Piazza Libertini e i residenti cominciano a lamentarsi. Tra le lamentele giunte alla nostra redazione c’è quella dell’inaccessibilità agli uffici postali. Nel primo pomeriggio si poteva passare, ma dopo è stato chiuso l’accesso perché è interno all’area dove si doveva tenere il concerto della celebre rockstar italiana. La posta era aperta fino alle 19, ma molti cittadini giurano di non essere riusciti ad accedervi. Qualcuno dei residenti si sfoga sul gruppo “Vivere Lecce” parlando di “città al collasso”: “In questi giorni è impossibile raggiungere il centro. Ci sono code chilometriche, le strade sono intasate, la gente urla dai finestrini in tutte le cadenze d’Italia, la maleducazione regna sia nel modo di guidare che di attraversare. È uno schifo! Lecce è una cittadina, è piccola! Ha strade piccole che non possono accogliere tantissime persone.
Ma come è possibile che nessuno, negli anni, si sia attivato per la creazione di grossi parcheggi, anche privati? Inoltre quest’anno ci aggiungiamo i CONCERTI IN PIAZZA LIBERTINI!
Ok, i parcheggi sotterranei e gli autosilos no, ma si vuole creare un’area eventi fuori dalla città?!
È inconcepibile che un leccese si debba barricare in casa per 10 giorni sperando che arrivi sant’Oronzo. Passi che per percorrere 1 km e mezzo ci ho impiegato tre quarti d’ora, ma se penso alle ambulanze a sirene spiegate incastrate tra le auto, mi vengono i brividi!”. A queste testimonianze si aggiungono le proteste per il concerto. Siamo sicuri che Piazza Libertini sia idonea ad ospitare eventi da stadio come il concerto di Gianna Nannini? Ieri, molti spettatori si sono lamentati:
“Siccome si trattava di posti a sedere, chi stava dietro e aveva pagato pochissimo non vedendo nulla si è catapultato in avanti. A un certo punto una massa di persone aveva occupato i corridoi di sicurezza creando una marea di disagi. La gente che gridava e fischiava e per alcuni era difficile vedere lo spettacolo”. I social si sono riempiti di proteste. Forse bisogna ripensare molte cose.