Parte oggi, il 10 maggio, il progetto LeccEcclesiae – alla scoperta del Barocco” promosso dall’Arcidiocesi di Lecce e realizzato dalla Cooperativa ArtWork. Di cosa si tratta? L’attivazione di un biglietto unico, che, al costo di 10 euro, consentirà l’ingresso alle principali chiese della città (Duomo, la cripta, il museo diocesano, Palazzo del Seminario, e le chiese di San Matteo, Santa Croce e Santa Chiara).
“Non proprio un passo in avanti nell’ottica di una libera fruizione dei luoghi della cultura, oltre che del libero accesso a luoghi di culto – riflette l’associazione Link Lecce – (Coordinamento Universitario – Mi Riconosci? Sono un professionista dei Beni Culturali) – Una manovra speculativa dunque quella dell’Arcidiocesi, a scapito di intere categorie: solo i residenti della città di Lecce infatti avranno accesso gratuito a tali luoghi. A Lecce tuttavia vivono, lavorano e operano per svariate ragioni tante persone che, pur frequentando la città costantemente, non ne sono residenti. Può questa gente essere ritenuta alla stregua dei turisti, o di uno sporadico visitatore, e dunque pagare un biglietto di entrata?
Inoltre non bisogna dimenticare che la maggior parte dei luoghi in questione sono deputati al culto: come si garantirà ai visitatori della città (che siano turisti o pendolari) il loro il diritto alla partecipazione alla messa o alla libera preghiera?
Cosa ne sarà degli studenti fuori sede? Saranno considerati alla stregua dei ‘turisti’?
Queste le domande che Carolina Gatto membro del coordinamento di Mi Riconosci?, movimento attivo su tematiche del lavoro culturale e del patrimonio, pone agli ideatori del progetto”. << Non possiamo ritenere la gratuità un disvalore poiché evita ogni tipo di esclusione sociale: la fruizione dei luoghi della cultura non deve essere per pochi. Lasciando perdere l’aspetto spirituale e religioso, che tuttavia dovrebbe essere il primo interesse della Diocesi.>> Proprio per questo aggiunge << Siamo con tutti i professionisti, i cittadini e gli studenti di Lecce che si oppongono a questa ottusa (e anticristiana) iniziativa.>>
In difesa degli studenti universitari fuori sede, anch’essi esclusi dall’accesso gratuito, si concentrano le dichiarazioni di Alessandra Roselli, rappresentante di Link Lecce per Beni Culturali << Si tratta di una vera e propria privatizzazione di beni che dovrebbero essere accessibili a tutti e tutte. Come Link-Lecce continuiamo a batterci per l’accesso libero e gratuito ai siti e agli spazi della cultura.>>
Ecco le varie ragione della mobilitazione già iniziata nelle sedi universitarie, che oggi ci vede protagonisti con un volantinaggio nelle sedi universitarie e in città per l’intera giornata.