Il Salento è una terra in cui la bellezza assoluta convive con quel tocco di immobilismo che rende alcune zone scenari da cartolina senza tempo.
Si potrebbe correre il rischio di lasciarsi andare a polemiche di vario genere, che toglierebbero spazio alla contemplazione di una natura che esplode ogni anno incurante dell’inopportuna presenza dell’uomo, quindi l’unica constatazione da fare è che in Salento esistono luoghi che meritano di essere vissuti per quel che sono, ultimi custodi di una storia antica e che il dovere di proteggerli spetta ad ogni singolo individuo che abbia il privilegio di essere loro ospite.
Porto Badisco è uno di quei luoghi.
Percorrendo la litoranea (percorso consigliato per il panorama mozzafiato), si trova poco dopo Otranto, di cui è frazione e poco prima di Santa Cesarea. Una perla tra le perle.
Già dal ponte che si attraversa per raggiungere il centro abitato, è possibile scorgere l’insenatura che lo ha reso famoso.
Dopo aver parcheggiato si può percorrere a piedi la via principale (l’unica, a dire il vero) e godere, da una parte della vista del mare, dall’altra di un piccolo locale che, in quello che in origine era probabilmente un cortile, ogni giorno propone ricci di mare aperti al momento e serviti su tavoli apparecchiati con tovaglie di carta. Scorci preziosi di una vita semplice.
Poco più avanti, si trova un bar, uno di quelli che resistono e che, una volta varcata la porta d’ingresso risucchiano nei ricordi d’infanzia, quando sporchi di sabbia e salsedine si andava con poche lire date dai genitori per comprare il gelato o le patatine. Mentre si sbircia tra i giornali e le guide turistiche, bisogna fare attenzione, perché ci si potrebbe confondere e chiedere un “Piedone”, in poche parole un bar dei ricordi.
Scendendo ancora, un altro locale più moderno, ma fedele al fascino dei locali con vista sul mare, fa da spartitraffico tra la strada che riporta verso Otranto e la discesa che porta al mare.
In piena estate capita di incontrare, all’ombra dei pini, artisti di strada che da ogni parte del mondo espongono la loro merce, orecchini in acciaio, cavigliere di conchiglie, bracciali in corda, collane in cuoio o stoffa intrecciata, portamonete e amuleti realizzati a meno. Gioielli così lontani dal glamour che diventano improvvisamente indispensabili monili da sfoggiare.
Infine, dopo questa piacevole seppur breve passeggiata sulla linea del tempo, si arriva alla spiaggia.
La spiaggia è una caletta naturale che può ospitare pochi ombrelloni, per chi è in cerca di un angolo di pace tutto per sé, basta avere un po’ di pazienza e agilità per avventurarsi lungo la scogliera e cercare un anfratto libero tra i tanti in cui ci si può rifugiare e da cui si può fare un tuffo nell’azzurro dell’acqua godendo della suggestiva vista che miscela sapientemente i colori e i profumi del mare e della macchia mediterranea.
Il piede dei turisti poco ha potuto osare posarsi su Porto Badisco, a differenza della triste sorte toccata alla Grotta della Poesia.