LECCE – Serata “calda” al Via del Mare, ventiseimila gli spettatori, la maggior affluenza dall’inizio del campionato, con un clima ottimale: la “Vecchia Signora” arriva al Via del Mare con l’intenzione di riscattarsi dopo il brutto colpo rimediato in Coppa e nel suo ambiente societario in generale. Anche i giallorossi vogliono ben figurare per far dimenticare le ultime uscite opache.
Il Lecce col suo 4-3-3 schiera Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Blin, Gonzales, Hjulmand; Strefezza, Oudin, Ceesay. La Juventus con modulo 3-5-2 mette in campo Szczesny, Gatti, Alex Sandro, Danilo; Mckennie, Cuadrado, Rabiot, Miretti, Kostic; Soule’, Milik.
Il Lecce inizia a pungere i propri blasonati avversari, ma, è la Juventus ad avvicinarsi alla porta difesa da Falcone. Squadre nervose, ci si studia nel primo quarto d’ora, nessuna vera occasione ambo i lati. La Juve appare concentrata e non concede davvero nulla, interessante il duello sulla fascia tra Cuadrado e Strefezza. I giallorossi hanno la possibilità di innescare una buona ripartenza, però, Ceesay non ci arriva per un soffio: è proprio così che gli undici di Baroni vogliono colpire, in contropiede. Quando la palla arriva dalle parti di Oudin non si muove più di tanto la manovra offensiva, manca l’aggressione degli spazi ed i padroni di casa si devono affidare al solito Strefezza che dall’altro versante propone sprazzi di bel gioco e di suggerimenti.
Tuttavia, siamo oltre la mezz’ora e non vi sono vere occasioni da rete.
La Juventus negli ultimi dieci minuti della prima frazione pare soffrire il pressing dei salentini, sebbene incapaci di un tiro in porta. Miretti al minuto quarantuno ha una discreta occasione, il suo tiro è debole e fuori misura. Colpo di testa di Rabiot, sugli sviluppi di un corner e parata salva-vita di Falcone. Finisce a reti inviolate il primo tempo con una difesa, quella del Lecce che si eè ben disimpegnata.
Secondo tempo senza cambi per il Lecce, nella Juventus Fagioli per Mckennie. Minuto cinquantadue e la Juventus si avvicina al gol, tutto di prima fra Milik e compagni, Falcone anticipa di un soffio Cuadrado che a due passi dalla linea di porta era pronto ad insaccare. Qualche leggerezza difensiva fa ben sperare gli attaccanti della Juventus, pronti ad infilarsi. Baroni opta per l’ingresso di Banda al posto di Oudin ed Askildsen per Blin. Allegri si gioca la carta Kean per Miretti, molto generoso. Milik al minuto sessantaquattro piazza una bella palla verso la porta del Lecce, Falcone respinge e Baschirotto allontana. Keane ci prova di testa senza esito. Allegri pensa al cambio, Iling-Junior prende il posto di Kostic. Minuto settantatrè e Fagioli dal limite dell’area inventa un gol di classe, destro a giro che gela Falcone, 0-1. Minuto ottanta e Baroni richiama Ceesay e Strefezza per inserire Colombo e Di Francesco. La Juve fa entrare Bonucci per Soulè. Quando mancano cinque minuti entra Rodriguez, nel Lecce, al posto di Gonzales. Il Lecce attacca, agli sgoccioli Hjulmand tira benissimo un diagonale da fuori area, palo pieno che fa svanire le speranze del pareggio.
Nonostante i cinque minuti di recupero i giallorossi non agguantano il pareggio. Il direttore di gara avrebbe potuto far battere un corner proprio allo scadere, cosa che si avverò nei confronti dell’Inter e non con il Lecce. Come previsto, la Juve non era irresistibile, il Lecce ha avuto qualche disattenzione, un singolo bianconero ha messo in scena un colpo da fuoriclasse, un pizzico di sfortuna sul legno di Hjulmand ed il rimpianto di non aver fatto risultato.