LECCE – Non bastano le liste d’attesa, ancora troppo lunghe, bisogna fare i conti con le grandi macchine della diagnostica che si rompono. “Non abbiate paura” c’è scritto all’ingresso del Polo oncologico del Vito Fazzi.
“Come si fa?” – si interroga una paziente, che ha deciso di protestare pubblicamente sui social.
“Il 10 marzo, tramite il coro di Gallipoli, ho prenotato la pet presso l’ospedale di Lecce, l’appuntamento mi è stato dato per l’11 maggio e fin qua tutto regolare…Peccato che il 10 maggio sono stata contattata per scoprire che dal 27 febbraio fino a data ancora oggi da destinarsi la pet, è fuori uso – spiega sui social la paziente oncologica – Michele Emiliano non crede che a questo punto la prassi, perlomeno, sarebbe stata (almeno) quella di ricevere direttamente un nuovo appuntamento?
È proprio necessario in questi casi costringere un paziente a riprogrammare tutto con altresì attesa e aumentare la mole di lavoro degli oncologi (per fortuna nel mio caso il dottor Scavelli è un angelo in terra) e del Coro ( Jennifer dell’ Associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro – Lecce è una ragazza speciale, ultra disponibile e sempre sorridente)?
E soprattutto non crede che fino a quando un paziente oncologico debba affrontare questi disagi (e in 3 mesi non parliamo solo di un paziente) siamo veramente alla frutta? Scoprire oltretutto che le uniche disponibilità sono fuori provincia è vergognoso e umiliante. Mi piacerebbe scoprire che si tratta di un equivoco. Non bastano le frasi attaccate al muro per risolvere questi disagi. Abbiamo risposto sul profilo della signora come ASL Lecce”.
La Puglia spende oltre il 70% del suo budget per la sanità, ma ancora non riesce a raggiungere l’efficienza in troppi campi. Forse, quando il pubblico non ce la fa, per accelerare, la Regione farebbe bene ad accreditare nuovi centri pet a privati meritevoli, che offrano davvero tecnologie di alto livello e personale preparato, invece di disperdere i soldi per far scappare i pazienti fuori regione!
Intanto, l’Asl di Lecce, sollecitata dalla nostra redazione, si scusa pubblicamente: Gentile Antonella,
ci scusiamo per il disagio, per il breve preavviso con cui è stata avvisata del rinvio dell’appuntamento. Abbiamo approfondito e ci risulta che fino a qualche giorno prima dell’esecuzione della pet, il Coro di Gallipoli sperava di poter confermare la data, modificando il luogo, senza crearle disagi.
Il guasto sulla diagnostica PET-TC in uso presso la UOC di Medicina Nucleare del Polo Oncologico del P.O. Vito Fazzi non è purtroppo ancora stato risolto. Nel frattempo è stata avviata procedura ad evidenza pubblica per il noleggio di una macchina mobile muletto.
Per i pazienti ricoverati e con prime diagnosi urgenti viene assicurata la prestazione tramite struttura privata accreditata nella città capoluogo. I follow-up e i controlli di routine vengono riprogrammati e riappuntamentati anche in altre province pugliesi.
Cordiali saluti”.
Ma la domanda resta sempre la stessa: perché non smaltire le file rivolgendosi ai centri privati di livello garantito, in attesa che si risolva il guasto? Non si risparmierebbe più tempo e forse anche più soldi?