
SQUINZANO (Lecce) – In questi giorni a Squinzano tramite i social e il passaparola, timori e interrogativi inquietanti stanno caratterizzando la vita dei giovani nati nel 1999, prossimi al compimento dei 18 anni di età. Tutta colpa di alcuni manifesti che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Cosimo Miccoli, ha ritenuto di affiggere sui muri del paese relativamente all’obbligo per i ragazzi nati nel 1999 di iscriversi presso il Comune nelle liste di leva militare.
Il termine “obbligo” è stato inteso da molti come una “chiamata alle armi”, malgrado da anni sia stato sospeso l’arruolamento obbligatorio dei 18enni. Così l’equivoco ha provocato ansiose richieste di chiarimenti da parte di numerosi giovani nati nel 1999 di Squinzano che, di servire la loro patria, proprio non ci pensano. L’arcano è stato subito chiarito: i Comuni, anche se il servizio militare è stato sospeso, sono tenuti lo stesso ad “obbligare” coloro che compiono i 18 anni a iscriversi nelle liste di leva. In caso malaugurato di un richiamo alle armi.