LECCE – E’ Antonio Maruccia il nuovo procuratore generale della Corte d’appello di Lecce. La decisione è stata ratificata nelle scorse ore dal plenum del Csm. La nomina è arrivata all’unanimità. Sessant’anni, originario di Castrignano dei Greci, Maruccia risulta ora il magistrato più giovane in Italia a ricoprire la massima carina requirente. Appena nove giorni fa la quinta commissione del Csm lo aveva designato anche allora all’unanimità. La sua candidatura è stata ritenuta idonea. Maruccia ha sbaragliato la concorrenza degli altri aspiranti a prendere il posto di Giuseppe Vignola: il procuratore capo Cataldo Motta; Claudio Oliva, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce; Francesco Mandoi, procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia (Dna); il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino.
E poi ancora: Antonio La Rana, procuratore generale dal 2011 a Campobasso. E Carlo Maria Corrado Capristo, procuratore capo a Trani. Erano in graduatoria ma hanno rinunciato Giuseppe Corasanti, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione e docente di “Informatica giuridica e logica giuridica” all’Università degli studi di Roma e Mario Spagnuolo, procuratore capo di Vibo Valentia. Contattato telefonicamente Maruccia non ha voluto commentare la lieta notizia riservando qualsiasi commento nelle prossime ore.
Il nome del neo procuratore generale è indissolubilmente legato all’arresto dell’ex sindaco di Taranto Giancarlo Cito. Nella sua lunga carriera, poi, l’incarico ricoperto a Roma come responsabile dell’agenzia nazionale che gestiva i beni confiscati alla mafia. Attualmente il neo Procuratore Generale ricopriva la funzione di Avvocato Generale della Corte d’Appello leccese. Negli uffici e i corridoi della Procura è solito colloquiare con i colleghi e con avvocati sempre con il sorriso e con qualche aneddoto da distillare sulle tante battaglie affrontate nelle aule penali. Ora questo nuovo, prestigioso e delicato incarico.
F.Oli.