LECCE – Salta il concerto di Povia al teatro Paisiello, era previsto per il 20 aprile: il Comune non ha riscontrato una finalità benefica dell’evento al cento per cento e non ha concesso il patrocinio. “Pare che solo il 15 per cento della performance di Povia sarebbe andato in beneficienza e non si poteva patrocinare un’attività per la maggior parte economica. Non lo abbiamo annullato noi, ma l’organizzatore. Il Comune non può annullare un concerto” – spiegano dallo staff di Carlo Salvemini. “In realtà non è annullato l’evento, ma la mia presenza – spiega il cantante sul suo profilo Facebook, rivolgendosi all’organizzatrice – Avrei dovuto devolvere il ricavato all’associazione che è intitolata a un bambino che ha perso la vita per una malattia grave. Lei ha avuto paura, signora, e ha tradito lo spirito della sua associazione: combattere le metastasi. Lei gliel’ha data vinta”. Povia si rivolge all’organizzatrice con cui stipulato il contratto per l’esibizione e spiega che l’Arcigay lo ha boicottato, proprio per le sue idee (tempo fa il cantante ha fatto affermazioni forti sull’omosessualità, contro le adozioni gay e sulla sua esperienza di vita, che sono state bollate come omofobe).
Povia si sente boicottato anche dal Comune di Lecce e da alcuni giornali locali: su Facebook parla di atteggiamento mafioso e si sfoga pesantemente. “Facendo fuori me, avete messo fuori il buono, dandola vinta ai dittatori da tastiera – continua il cantante – L’Arcigay è riuscita a far togliere il patrocinio al Comune di Lecce. Non si parlava di gay o di unioni civili. È un danno morale. Avete intimidito il sindaco e avete convinto l’associazione Lorenzo Risolo a non farmi esibire. Dite che sono fascista e xenofobo, ma non è vero. Nei miei concerti c’è gioia e positività. Ho collaborato con tante associazioni per scopi benefici. Avrei dato il ricavato intero della vendita del cd all’associazione: adesso i soldi dateli voi”.
Intanto, la vicenda diventa già terreno di scontro politico: interviene il dirigente forzista Paolo Pagliaro a difesa del cantante. “Cancellata con un colpo di spugna l’esibizione di Povia del 20 aprile al Teatro Pasiello. Alla notizia del suo concerto si erano scatenate le proteste insensate e faziose della comunità Lgbt, e il sindaco che dovrebbe essere il garante di tutti e della democrazia cosa fa? Non concede il patrocinio – afferma Paolo Pagliaro, dell’Ufficio di Presidenza nazionale di Forza Italia – Così come appare alquanto strana la decisione degli organizzatori di dare il ‘benservito’ a Povia licenziandolo senza una logica spiegazione. E pensare che il ricavato della vendita dei cd sarebbe stato devoluto, dall’artista, proprio all’associazione organizzatrice intitolata a un bambino sfortunato che non c’è più. Mi attiverò subito per invitare, a mie spese, Povia a Lecce, e per organizzare una serata in cui potrà liberamente esprimere il suo pensiero che non può essere ingabbiato per le paranoie di chi vuol fare progredire il mono-pensiero arrogandosi il diritto di decidere cosa sia giusto oppure sbagliato. Le censure sono sempre ripugnanti. La nostra libertà è un valore che non possiamo farci derubare da nessuno. – Conclude Pagliaro – Povia poi deciderà a chi devolvere il ricavato delle sue vendite. Evviva la libertà, sempre, in questo caso negata all’artista che ha soltanto la colpa di non omologarsi a una libertà selettiva ma continua a rappresentare una libertà universale”.
Garcin