LECCE – Questa mattina, l’assessore al Patrimonio Rita Miglietta, ha contestato la falsa notizia di un ipotetico rischio (nell’ambito servito dall’Asl leccese) per la raccolta volontaria di sangue a causa del Comune. Tutto perché il presidente di una delle molte associazioni di donatori non gradisce la sistemazione offertagli gratuitamente dal Comune per svolgere “attività di segreteria” (attenzione: attività di segreteria, non prelievi), che infatti definisce in maniera sprezzante “un garage”.
Il cambio della nuova sede gratuita, leggiamo nell’articolo, “rischia di mettere in ginocchio la già collassata macchina della raccolta del sangue”. “Come se la macchina della raccolta del sangue nella nostra Asl dipendesse dal gradimento della segreteria concessa gratuitamente al presidente di una associazione. Il quale aggiunge: ‘Se dovesse chiudere la sede della nostra associazione sarà veramente emergenza’.
La vicenda è arcinota perché risale a molti mesi fa. Il Comune di Lecce ha la necessità, per servire meglio i cittadini, di migliorare la logistica dei servizi sociali. Nell’ambito della riorganizzazione ad alcune associazioni – quelle che negli anni passati hanno avuto la possibilità di vedersi assegnati gratuitamente locali comunali – è stata proposta una sede alternativa e assolutamente decorosa ai fini del lavoro di segreteria (quella che il signore nell’articolo definisce ‘garage’) che si trova sostanzialmente di fronte alla precedente sede. Tutte le associazioni coinvolte hanno collaborato con il Comune, comprendendo le esigenze di riorganizzazione degli uffici e degli sportelli nell’ottica di un superiore interesse pubblico. “Tutte, tranne una (ASDVOSOS), che ha citato il Comune in giudizio, perdendo il primo grado (giudizio che l’interessato si guarda bene dal citare), e ora si appresta ad affrontare l’appello – commenta l’assessore Silvia Miglietta –
Due cose devono essere chiare, per sgomberare il campo da eventuali, forse volutamente ricercati, equivoci: in quel locale non si fanno prelievi, che avvengono correttamente nel Centro emotrasfusionale del Fazzi o nelle autoemoteche nell’ambito di giornate di raccolta autorizzate dallo stesso Centro. Il Comune non ha “sfrattato” nessuno: ha chiesto legittimamente e nel superiore interesse pubblico, di rientrare in possesso del locale – che molto spesso risulta chiuso – offrendo una alternativa altrettanto gratuita e decorosa. Tanto è vero che altre associazioni hanno correttamente collaborato con l’amministrazione.
Cogliamo l’occasione per ringraziare chi lavora quotidianamente alla macchina della raccolta delle donazioni di sangue in tutto il nostro territorio, a partire dal centro trasfusionale del Vito Fazzi, diretto dal dott. Di Renzo, che con grande professionalità, e affrontando senza lamentarsi carenze di organico, garantisce ogni giorno il plasma necessario ai malati che ne hanno necessità. E garantisce alle tante associazioni di donatori di cui la città e la provincia sono ricche (anche a quelle che non hanno avuto in passato la fortuna di vedersi assegnate gratuitamente sedi comunali per attività di segreteria) di poter svolgere la propria attività”.