L’acquedotto rurale è un colabrodo, si aggrava la crisi per le famiglie di Frigole: senz’acqua e con l’Arif che chiede gli arretrati

LECCE – I 30 chilometri di acquedotto rurale sono un colabrodo che mette in crisi centinaia di famiglie (ma anche i possessori di seconde case e i turisti) che abitano nella marina di Frigole. La Regione Puglia non trova le risorse per la ristrutturazione infrastrutturale e intanto arriva la beffa: mentre da un lato la situazione è diventata insostenibile per i disagi causati dalla mancanza di acqua dall’altro proprio in questi giorni vengono notificate le bollette da parte di Arif per il pagamento dei canoni arretrati dei consumi di acqua con decorrenza 2019.

“Crediamo che la priorità debba essere quella di assicurare con la massima urgenza la regolare erogazione dell’acqua, perché è del tutto evidente che Frigole non può affrontare la stagione estiva in queste condizioni – scrivono Romeo Russo, segretario pd, e Antonio Rotundo, consigliere comunale le pd – La situazione infatti già abbastanza critica a febbraio quando i cittadini residenti lanciarono l’allarme si è gravemente aggravata ed i disagi sono destinati ulteriormente a peggiorare con l’aumento delle utenze estive.

Da qui il nostro invito pressante ad Arif a dare risposte a quella che è diventata una vera e propria emergenza e solo dopo affrontare il problema del pagamento dei canoni arretrati sui quali occorre tra l’altro verificare la legittimità delle bollette inviate in quanto il canone idrico per le bollette emesse dal 1 gennaio 2020 si prescrive in due anni”. È un momento difficile per tante famiglie e la situazione peggiorerà con l’estate, quando ci saranno i turisti e i proprietari di seconde case: l’acqua esce con il contagocce dai rubinetti.