CASTRO (Lecce) – Libretti postali trattenuti per poi effettuare prelievi all’insaputa dei risparmiatori. E poi buoni fruttiferi riscossi per conto di alcuni clienti. Per un ammanco di oltre 200mila euro. Nei guai è finita la direttrice dell’ufficio postale di Castro. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ha chiuso le indagini a carico di Anna Maria Frisullo, 53anni, di Diso. Le accuse contenute nell’avviso sono quelle di peculato, furto aggravato, truffa e falso materiale. L’inchiesta è stata coordinata dagli ufficiali della squadra contro i reati della Pubblica amministrazione della sezione di pg della polizia. Il caso è venuto alla luce sulla scorta delle segnalazioni di alcuni cittadini. Diversi e numerosi gli ammanchi segnalati in un periodo piuttosto breve. Tra ‘inverso e la fine dello scorso anno.
Nell’avviso compaiono i vari episodi. Come i 26mila euro sottratti dalla cassaforte dell’ufficio postale e i 46mila euro portati via dal cassetto automatico. Ci sono, poi, le operazioni di prelievi dai libretti dei risparmiatori. Nell’avviso compare un episodio che fotografa la situazione più di ogni altro. La dirigente avrebbe avuto in consegna tre libretti postali da una cittadina di cui uno contestato con la figlia e due con il marito defunto. La Frisullo avrebbe trattenuto i libretti effettuando quattro prelievi di denaro per una somma complessiva di circa 12mila euro. Anche alcuni noti esercizi commerciali della zona hanno lamentato le anomalie.
Gli accertamenti di natura economica sono stati lunghi e complessi. Gli investigatori sono riusciti a risalire ai movimenti e ai flussi di denaro anomali con accertamenti estesi anche nell’ufficio postale. Le Poste italiane hanno sospeso in via cautelare l’impiegata per poi valutare il licenziamento. L’avviso di chiusa inchiesta non rappresenta un verdetto di colpevolezza anticipato ma un passaggio necessario per consentire all’indagata di produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogata. E’ difesa dall’avvocato Fritz Massa.
Francesco Oliva